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Il contesto

Frattamaggiore, comune in cui è ubicata la scuola, fino alla fine del secolo scorso si caratterizzava per una prospera produzione e lavorazione della canapa, non meno che per una fiorente agricoltura. In epoche più recenti, la modernizzazione dei servizi, oltre che incidere sull’estensione della configurazione urbana, ha contribuito a promuovere attività, in vari settori, in grado di rendere la cittadina uno dei centri economicamente più importanti dell’hinterland napoletano, cio’ che è all’origine della presenza di numerose banche, istituti di credito ed esercizi commerciali; significativa la presenza di immigrati, in ogni caso caratterizzata da un lineare e costruttivo processo di integrazione. La città, ben collegata a Napoli e a Caserta, da cui dista pochi chilometri, vanta la presenza di una stazione ferroviaria, sulla linea Roma-Napoli, ed è sede sia dell’ASL NA2,con gli annessi servizi, sia di un ospedale. L’azione pastorale di sette Parrocchie, cui si affianca la presenza sia di varie associazioni di volontariato, sia di due Cinema-Teatro e di una Biblioteca Comunale, costituisce, sul territorio, il “segno” di esperienze e realtà culturali diversificate e significative.

Il modello di sviluppo socio-economico, imperniato sul terziario, ha comportato, in epoche recenti, la profonda e progressiva crisi di due attivita’ tradizionali, caratterizzanti il territorio: artigianato e soprattutto agricoltura; pochi i laboratori del settore manifatturiero (di tipo prevalentemente semiartigianale),esiguo il numero di industrie di piccolo e medio livello che, pur rispondendo alla domanda occupazionale, nello stesso tempo tendono ad alimentare sottoccupazione e lavoro nero, fattore all’origine di potenziali fenomeni di dispersione scolastica. Nonostante la presenza dei due Cinema Teatro, promotori di una “vivace” offerta culturale, Frattamaggiore rimane una citta’ “periferica”, di provincia, sostanzialmente al margine di grandi circuiti culturali: infatti, nonostante la significativa presenza di associazioni e di spazi logistici adeguati, i luoghi di aggregazione, frequentati maggiormente dai giovani, coincidono essenzialmente con strutture ristorative, funzionali esclusivamente all’intrattenimento.

 

L’istituto, per quanto ubicato in modo da poter accogliere anche l’utenza dei comuni limitrofi, ”soffre” il disservizio del trasporto pubblico che, per quanto assicurato in zona, risulta inadeguato, per tempistica e distanza, alle esigenze degli studenti, costretti a ricorrere spesso al servizio di esercenti privati, con un significativo aggravio delle spese familiari. Tali problematiche, relative all’”accessibilita’” dell’istituzione scolastica, in termini sia logistici che culturali, hanno condizionato, in varia misura, la possibilita’ di una completa ed efficace “apertura” al territorio, per cui importanti eventi di natura sportiva e/o culturale, per quanto opportunamente pubblicizzati, tendono ad assumere carattere esclusivo ed autoreferenziale; va, in ogni caso, evidenziato che, in merito a quest’ultimo aspetto, un peso rilevante hanno avuto, anche e soprattutto, gli effetti delle misure di contrasto alla crisi pandemica: le regole, spesso molto rigide sul mantenimento della distanza fisica, le lezioni realizzate con i personal computer o i tablet, la rinuncia forzata ai momenti di socialità come le gite scolastiche o i viaggi di istruzione, l’impossibilità di accedere ai luoghi della  cultura e dello svago (cinema, teatri, concerti, musei);più dure le restrizioni  messe in atto nella fase iniziale  della pandemia, fase che ha prodotto un impatto traumatico sul sistema scolastico, “costringendo” utenti ed operatori ad interfacciarsi, in maniera estemporanea ed inaspettata, con le nuove metodologie/tecnologie digitali, come la Didattica a distanza (Dad) e la Didattica digitale integrata (Ddi).Il ricorso obbligato a forme di educazione e di formazione a “distanza” ha richiesto il dispiegamento di risorse strumentali e di competenze professionali, per così dire “imprevedibili” e  in tempi serrati; per quanto apprezzabile sia stata la risposta del mondo della scuola, in generale, innegabili anche per il Liceo “Miranda” gli effetti perlomeno “inibitori” di tale  situazione e sulle “regolari” dinamiche socio-relazionali e sul tradizionale svolgimento delle attività educatico-didattiche.